lunedì 17 dicembre 2007

straniero colpito da decreto di espulosione e flussi 2007

Il destinatario di un decreto di espulsione non può fare rientro in Italia per i successivi 10 anni, salvo che l'interessato non abbia ottenuto la speciale autorizzazione all'ingresso da parte del Ministero dell'interno ai sensi dell'art. 13 comma 13 del testo unico immigrazione". Precisiamo che il decreto flussi non è una sanatoria o una regolarizzazione, e che quindi non c’è la possibilità di regolarizzare, dal punto di vista legale, chi è in Italia in condizioni di cosiddetta “clandestinità” o “irregolarità” anche se è pur vero, e questo è un dato di fatto, che la quasi totalità degli stranieri che in tutti questi anni hanno utilizzato il Decreto Flussi, e quindi la procedura di autorizzazione all’assunzione dall’estero, in realtà erano già presenti in Italia, e per lo più stavano già lavorando presso lo stesso datore di lavoro che poi ha avviato la pratica per l’assunzione dall’estero. Quindi, ancora una volta, migliaia di persone si troveranno davanti alla consueta difficoltà di dover abbandonare il territorio italiano, una volta ottenuta l’autorizzazione all’assunzione dall’estero, e di uscire altrettanto “clandestinamente” di quando erano entrati, per evitare di vanificare tutto il percorso con un annullamento dell’autorizzazione. Detto annullamento, infatti, viene spesso adottato al momento della richiesta del primo permesso di soggiorno, presentata in seguito al rilascio del visto per lavoro, e ciò in base alla asserita inammissibilità della domanda, nel caso di persone di cui si accerta la trascorsa presenza irregolare sul territorio italiano (magari in base ai dati del traffico aeroportuale o ai timbri di uscita sul passaporto).

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